Nuove generazioni… uso, rischi e gestione delle nuove tecnologie
Soltanto pochi decenni fa il tempo libero dei più piccoli era maggiormente scandito dai ritmi delle stagioni; gli impegni scolastici rappresentavano una costante da ottobre a fine maggio e solitamente non erano numerosi coloro che abitualmente si dedicavano a impegnative attività parallele, soprattutto in termini agonistici. Le richieste della scuola, sembra fossero, meno pressanti di quelle odierne e una volta assolti i propri doveri, era usuale dedicarsi a numerosi giochi, solitamente in strada o comunque a intrattenere un legame di relazioni certamente più diretto e meno mediato di quello che accade oggi …
In un’epoca in cui l’avanzato benessere e il minor tempo dei genitori, da dedicare alle attività domestiche e non intendendo con questo il lavoro in casa, ma appunto, un tempo maggiore tra le proprie mura. Questa mancanza ha indotto molte coppie genitoriali a concedere più oggetti, di quanto sia realmente necessario, per compensare la propria assenza fisica. E il lavoro degli psicoterapeuti familiari o individuali registra spesso il passaggio di ridefinizione di queste tematiche di compensazione, in molte delle più diffuse problematiche adolescenziali …
Le mura domestiche sono ricche di giochi, è carente il tempo dell’attesa e del vero desiderio; l’oggetto desiderato, molto spesso, arriva prima che questo sia considerato realmente importante e il trasporto, termina con il possesso, per giungere ad una nuova aspirazione.
Il tempo vuoto che in passato albergava nelle case e animava i desideri di bambini e genitori contribuiva alla scoperta di nuove creative potenzialità. Il riciclo fantasioso del tulle di molte bomboniere diveniva un prezioso orpello per le bambine che vestivano le loro bamboline … un ombrello rotto era perfetto per la costruzione di un pericoloso ma ingegnoso arco di precisione e le scatole di ogni tipo rappresentavano una magica dimensione ricca di scoperte, oggi impensabili.
Ricordiamo che dagli anni ’50 agli anni ’80 si registra un progressivo aumento del livello di istruzione femminile e conseguentemente diminuisce la disparità tra i sessi implementando l’accesso della donna a nuove possibilità lavorative. Questi cambiamenti producono nel tempo una diversa organizzazione del sistema familiare e in ambito educativo un aumento del senso di colpa genitoriale, troppo impegnato fuori casa.
Il benessere e il progresso tecnologico si ripercuote anche nell’organizzazione del tempo libero. Compaiono giochi sempre più sofisticati e specifici e tra questi i primi videogame e i primi gameboy un’altra tipologia di giochi utili, se ben usati, a stimolare la mente dei bambini, ma inevitabilmente giochi che inducono a una minore interazione sociale.
Nell’ultimo decennio si assiste ad un’ulteriore
rivoluzione, l’arrivo di internet in tutte le nostre case e nei
dispositivi portatili, che dilaga a condizionare anche il tempo libero
dei beneficiari, inclusi i più piccoli e il cui vero impatto potrà a
posteriori essere ampliamente indagato e approfondito, come in realtà è
accaduto per l’invenzione della stampa a caratteri mobili, ad opera del
tedesco Johann Gutenberg. Attualmente ragazzi e bambini sono soliti
trascorrere molto tempo online, collegandosi attraverso i vari
dispositivi in loro possesso.
Questa realtà rappresenta un cambiamento epocale forse
paragonabile maggiormente al passaggio dalla cultura orale a quella
chirografica, quando la parola che enuncia un pensiero o un ricordo si
avvale del segno grafico.
Così come la diffusione del televisore favorì, progressivamente, un grande cambiamento nelle abitudini e nei costumi dei telespettatori e il suo impatto molto spesso e lungamente fu oggetto di riflessioni che tendevano a demonizzarne l’utilizzo, oggi si rischia di comportarsi in modo analogo nei riguardi delle nuove tecnologie. Il punto infatti non risiede nell’assunto se internet e i giochi di nuova generazione, siano dannosi o sicuri, ma al contrario come utilizzarli al meglio; scegliendo più consapevolmente cosa far entrare nelle nostre case, o meglio a cosa possono accedere i nostri figli e per quanto tempo.
La rete e i social network offrono sicuramente grandi opportunità, ma per poterne usufruire al meglio bisogna imparare ad utilizzarle in maniera consapevole e adeguata, senza minimizzare i pericoli che realmente si celano nel mondo del web, ai quali tutti siamo esposti. Gli adolescenti e i bambini, rischiano maggiormente se effettuano un uso incauto.
Si stima che circa la metà della popolazione giovanile ingenuamente è solita condividere foto e informazioni personali, ignorando il pericolo di furti di identità e di adescamenti, oltre a trascorrere sempre più tempo connessi alla rete esponendosi all’insidia di una vera e propria dipendenza.
La dipendenza dalla rete telematica è stata recentemente inserita del DSMV, ossia nel manuale diagnostico, con il nome di Internet Addiction Disorder, ma questo fenomeno come la pedofilia, i furti di identità o ancora il materiale pornografico reperibile in rete, non sono altro che un aspetto del mondo virtuale; molto dipende dalla capacità di utilizzare il web in modo adeguato.
Gli adulti e in particolare i genitori dovrebbero imparare a farne un buon uso e impegnarsi ad educare i propri figli a non incorrere nei pericoli della rete; essendo tecnologie di nuovissima generazione, in generale, si constata una scarsa capacità di gestirle ma questo è un ostacolo superabile.
Esiste attualmente una piattaforma molto utile, di facile consultazione e istruttiva, che rappresenta un grande impegno per rendere più sicuro il mondo virtuale, www.generazioniconnesse.it, è strutturata con una divisione tematica rivolta ai genitori, ai ragazzi, ai più piccoli e alla scuola. Attraverso di essa è possibile anche eseguire segnalazioni di soprusi telematici.
Ricordiamo che atti di bullismo elettronico, noto come cyberbullismo, rappresentano un fenomeno in crescita che colpisce molti minori.
Il cyberbullismo si manifesta in assenza di empatia verso l’altro, solitamente minimizzandone i danni che la vittima subisce con questi atti di bullismo, espressi con svariate forme di denigrazione, sopraffazione, minaccia, diffamazione e molto altro ancora.
La tendenza del persecutore a sottovalutare le conseguenze delle proprie azioni si inserisce nella percezione di una distanza virtuale, mediata dallo schermo, pertanto il clic di un commento o della condivisione di materiale personale e non autorizzato alla condivisione è attuata con maggiore superficialità. Purtroppo sono sempre più numerosi i casi di cronaca che riguardano questi gesti e procurano ferite talvolta irreversibili.
Alla luce di queste premesse è molto importante saper leggere i segnali di un tale disagio, pertanto gli elementi da osservare da parte della famiglia sono: cambi di umore improvvisi, disturbi emotivi, problemi di salute fisica, dolori addominali, disturbi del sonno, nervosismo e ansia. Nei casi più disperati queste persone decidono pure di togliersi la vita, per effetto dell’idea intrusiva, ossessiva di non poter gestire, arginare, eliminare dalla realtà l’offesa ricevuta.
Un intervento tempestivo da parte di un adulto determina il contenimento della crisi e l’avvio di tutte le procedure a tutela del minore dalla denuncia al sostegno psicologico, per una risoluzione adeguata del caso.