Il cammino della famiglia: tra evoluzioni di crescita e nuovi spazi
Margherita Buy e Michele Placido, in un celebre film del 2010, Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso, interpretano egregiamente una coppia di genitori alle prese con il proprio figlio adolescente…
Il cast d’eccezione offre nei vari personaggi numerosi spunti di riflessione sulla realtà variegata di molte famiglie, inquadrando le difficoltà della coppia e soprattutto accentuando l’attenzione sulle dinamiche generazionali. I temi delicati e spesso drammatici, attraverso l’occhio esperto di Giovanni Veronesi, regista e sceneggiatore della pellicola, sono trattati con sapienza e interpretati da tutto il celebre cast con un perfetto equilibrio di leggerezza ed ironia.
Durante il ciclo vitale della famiglia sono numerosi i momenti particolarmente delicati e difficili e solitamente questi coincidono con alcuni cambiamenti specifici e generalizzabili a tutti i sistemi familiari, tra questi l’adolescenza dei figli rappresenta, senza ombra di dubbio, un momento di particolare crisi e adattamento per tutti i membri conviventi e non solo, visto che in minor misura, dei necessari aggiustamenti riguardano anche tutti coloro che sono in rapporto con l’adolescente. La relazione filiale infatti se di per sé mobilita, da sempre numerose energie, che con naturalezza o con più fatica, i genitori cercano di affrontare nel modo più adeguato, nella fase in questione il compito, purtroppo diviene più arduo e oltremodo complesso. Infatti nel periodo adolescenziale i figli, confusi dalla messa in discussione delle precedenti certezze, in preda ai loro fisiologici sbalzi di umore e in lotta con l’accettazione dei propri cambiamenti fisici e psicologici, si ritrovano disorientati e sbalzati tra la paura di essere in grado di affermare ed affrontare le nuove necessità e il desiderio di proiettarsi, impavidi nelle sfide della vita.
I cambiamenti visibili nel corpo di questi neo ragazzi/e rappresentano soltanto l’apparente raggiungimento di una tappa che si conclude molto più tardi e si fa strada, talvolta a colpi di machete tra le insidie della vita.
Una delle difficoltà più grandi di coloro che non sono più bambini ma non ancora adulti è comprendere i propri contraddittori bisogni e riuscire a trasmetterli all’esterno, in primis ai genitori, i quali vivono il disagio della messa in discussione delle proprie competenze genitoriali, denudati anche da quell’aurea di invincibilità, che fino a pochissimo tempo prima riuscivano ancora a riflettere negli occhi dei propri figli.
Questa tappa segna anche una fase ascendente nella coppia di genitori che a sua volta oltre a fare i conti, sulla propria pelle, con i segni del trascorrere del tempo, assiste inerme all’invecchiamento dei propri genitori e vive con frustrazione il modificarsi del proprio ruolo genitoriale.
L’emergenza di un figlio offre ai più temerari e aperti, purtroppo ancora troppo pochi, l’occasione per ritrovarsi insieme, nello studio dello psicoterapeuta, alla ricerca di un nuovo e più funzionale equilibrio; infatti questo obiettivo condiviso non si raccorda adeguatamente all’interno delle proprie mura domestiche, senza l’operato di mediazione e traduzione dei bisogni, degli intenti e degli obiettivi del sistema, venendo anche a mancare un’adeguata strategia trasformativa che rappresenta l’apporto decisivo di una terapia sia essa familiare e sia individuale.
Le difficoltà di relazione con il proprio figlio adolescente, con un aiuto esperto e competente, possono trasformarsi in una vera occasione di crescita per l’intero sistema e una sana revisioni dei ruoli adottati fino a quel momento, per promuovere un vero e duraturo benessere e prevenire molte di quelle drammatiche complicazioni che a poco tempo di distanza, spesso investono la famiglia.